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Ghemon

My Story

Ghemon, pseudonimo di Giovanni Luca Picariello (Avellino), è un rapper e cantautore italiano. È conosciuto anche come Ghemon Scienz e Gilmar. È membro dei collettivi Blue-Nox e Unlimited Struggle, due crew formate da artisti indipendenti.

L’adolescenza e gli esordi

Il primo incontro con la cultura hip hop avvenne nel 1995, quando Ghemon si avvicinò al graffitismo, passione che poi abbandonerà nel 2001. Nel mondo dei graffiti si firmò dapprima Kal (la tag gli venne consigliata da Mobie, suo compagno nel collettivo “Kella Cessa ‘e Soreta” (KCS), in seguito rinominata “Vandalos”), ma a causa della forte somiglianza tra la sua tag e quella del graffitista napoletano Kaf che era molto attivo in quel periodo, fu costretto a cambiare il suo nome in Esimo (abbreviato in Esi).[2] Picariello, grazie a suo cugino che l’anno precedente gli aveva consigliato l’ascolto dei Litfiba e di Ligabue, dei quali divenne un grande fan,[3] nel 1993 conobbe l’hip hop appassionandosi a Tocca qui degli Articolo 31 e a Quando meno te l’aspetti (come una bomba) degli OTR.[2] Il rapper irpino nel brano Giorno dopo giorno, contenuto nell’album Guerra fra poveri (2006) di Mr. Phil, ricorderà più tardi con la frase «i miei primi testi fake, copiavo J-Ax» il fatto che a quell’epoca si divertisse a “smontare” i testi degli Articolo 31, cambiando loro le parole.[2] Il nome adottato per il campo musicale, Ghemon, è ispirato a quello del personaggio di Lupin III Goemon Ishikawa XIII, cambiando le lettere ma mantenendo invariata la pronuncia.[4] Poco dopo scoprì Venerdì rappa (più tardi trasformato in One-Two One-Two), programma radiofonico creato e condotto da Albertino, nel quale si promuoveva l’hip hop italiano offrendo grande visibilità e popolarità a numerosi artisti, tra i quali NeffaEsa, i SottotonoLa Pina, gli Articolo 31.[5] Nel 1996 entrò a far parte dei 15 barrato, gruppo fondato dal suo amico Mobie, che prendeva il nome da un autobus cittadino e i cui testi venivano composti in dialetto irpino;[2][3] dopo molto poco Ghemon lo abbandonò per fondare nel 1997, con il suo amico Domenico (conosciuto come Domi o Domey Blanco), il progetto Sangamaro grazie a cui Picariello riprese a scrivere in italiano.[2] I due si incontrarono dopo che Gianluca, in un negozio di dischi, lesse un annuncio di un certo Domenico che cercava qualcuno per formare un gruppo hip hop e, nonostante i genitori di Picariello ostacolassero il loro rapporto a causa della forte differenza di età tra lui e Domi, iniziarono così a lavorare insieme per pubblicare poi, nel 2000, il demo Bloodstains,[3] che ricevette critiche positive da Aelle, a quel tempo la principale pubblicazione di settore, che lo definì come uno dei lavori più interessanti di quell’anno.[1][6] Sempre nel 2000 Ghemon, in un momento di audacia dopo aver assistito con i ragazzi della sua scuola al Maurizio Costanzo Show, donò una copia di Bloodstains in musicassetta ai Matia Bazar.[2] Nel 1999 il rapper si fece tatuare sulla spalla destra una parola giapponese traducibile in “conoscere, essere”; da questo tatuaggio è poi venuta fuori l’idea di aggiungere «Scienz»[7] al suo pseudonimo. In precedenza era conosciuto soprattutto come Ghemon Tigre o Ghemon Triste. Fonte: Wikipedia
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