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Sagaria

Autore Ilaria Sagaria ( Italia )

Titolo

Yamys

Descrizione

Yamis è l’acronimo di You are my sister, un progetto fotografico realizzato grazie a mia sorella, la quale ha posato per me. Durante tutta la sua adolescenza mia sorella non ha fatto altro che sentirsi inadatta, come accade generalmente a tutte le ragazze di quell’età. Portava un busto ortopedico di ferro a causa di una scoliosi piuttosto accentuata. Se ne vergognava e per nasconderlo indossava sempre abiti molti larghi, ma era inevitabile che gli altri non lo notassero e a volte venivapersino derisa dai suoi compagni di scuola. Intanto il busto iniziava a schiacciarle i fianchi e a lasciarle segni sempre più evidenti sul corpo. Con o senza busto, mia sorella si vedeva sempre brutta. La sua storia rappresenta la storia di tutte le donne, ma anche di tutti gli uomini che di fronte al proprio corpo si sentono sempre inadatte/i. Narra di quella condizione profonda, stratificata nelle sensibilità e negli affetti, in cui si depositano il dolore, i segni del ricordo ,il trauma, gli effetti delle marginalità di ogni tipo. Sin da bambine/i ci insegnano che essere belle/i è un compito, una missione da raggiungere e convertiamo tutta la nostra vita in un allenamento duro e continuo, in cui l’unico scopo è diventare perfette/i. I difetti fisici, i segni del tempo, i giudizi altrui, la scarsa autostima, sono segni che si inscrivono nel corpo attraversandolo come schegge e lacerando la nostra identità. Accettiamo noi stesse/i, solo se ci sentiamo accettate/i dagli altri. Così come la polvere si accumula lentamente sulle cose, così i giudizi si depositano su di noi, e ci ricoprono fin quando non riusciamo più a vederci per quello che siamo realmente. L'oltraggio ad un corpo emaciato, al fine di una sua rivendicazione.Un corpo materiale e immateriale, fisico e mentale, politico e poetico nello stesso tempo.

Titolo

Finis coronat opus

Descrizione

Autoritratto

Titolo

Vulnus

Descrizione

Sotto la doccia siamo nudi, crudi, vulnerabili. E’ difficile restare imperatori quando siamo fradici come randagi. L’acqua non è un muro, non può fermarti e non può nasconderti. L’acqua culla e consuma. Fa scivolare via ogni cosa, scalfisce i pensieri e la carne, ma ciò che resta è il peso dell’anima che portiamo in braccio, e la ferita che l’acqua accarezza.

Titolo

Ritratto della negazione

Descrizione

Esistono molti modi di vedere, ma ancor più per non vedere.

Titolo

Nella metà che scegli

Descrizione

autoritratto

Titolo

Metamorphopsia

Descrizione

Autoritratto

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